lunedì, Ottobre 7, 2024
Musei e ville

Villa Campolieto

La Villa Campolieto è tra tutte le ville del Miglio d’oro quella più affascinante ed è riuscita a conservare al meglio il suo antico splendore. Situata su Corso Resina, ad Ercolano, è vicina alla Villa Favorita e non troppo lontano dalla Reggia di Portici, dai suoi balconi infatti si può apprezzare ancora il bosco della reggia.

La villa fu commissionata nel 1755 all’architetto Mauro Gioffredo dal Principe Luzio De SangroDuca di Casacalenda che, come gran parte della corte napoletana, aveva deciso di realizzare in quei territori una residenza per essere più vicino alla nuova residenza del re.

Il progetto non fu continuato da Gioffredo ma bensì da Luigi Vanvitelli e suo figlio Carlo. I due subentrarono nel 1763 e, fino alla morte del padre avvenuta nel 1773, hanno sovrinteso insieme i lavori. Alla scomparsa di Luigi il figlio ereditò anche molti dei cantieri reali che lui seguiva, dimostrando un grandissimo ingegno.

L’elemento all’interno di Campolieto che porta indiscutibilmente la firma del Vanvitelli è lo scalone d’onore che si ispira a quello realizzato da lui nella Reggia di Caserta. Stravolgendo totalmente il progetto originario di Gioffredo, Vanvitelli realizzò un scala rampante centrale e due laterali che danno alla struttura un aspetto più regale. All’interno la villa conserva ancora una buona parte dei suoi originari affreschi, come il ciclo raffigurante il mito di Ercole nel Salone delle Feste. La stanza più particolare, ancora una volta merito dell’ingegno del Vanvitelli, è la “stanza del gazebo”. Grazie alla struttura del Vanvitelli e gli affreschi di Fischetti e del Magrì sembra davvero di entrare all’interno di un gazebo in legno dove si arrampica, asse per asse, un vitigno. Si è incantati nel ritrovarsi quasi all’aria aperta con queste foglie davvero realistiche e scorgere tra queste il golfo di Napoli e le isole, ma si è anche sorpresi nell’incontrare alcuni personaggi! Infatti i due artisti hanno raffigurati alle pareti i proprietari di casa, sembra quasi di prender parte ad una loro festa! La stanza non è solo una bellissima opera ma anche un documento della vita quotidiana dell’epoca.

La villa, come quasi tutte quelle del Miglio d’oro, ha subito dopo la fine della monarchia borbonica, un lungo periodo di abbandono. Nel 1977 è stata acquistata dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane che, dopo ben sei anni di restauri, è riuscita a riportarla all’antico splendore.

https://www.villevesuviane.net/